Posto alla fine del giardino all'italiana, è un edificio a pianta ottagonale: luogo amato da don Andrea Buttafava per scrutare le stelle con il suo telescopio, dalla cupola, ai tempi ancora apribile.
Sono in parte ancora visibili alcuni affreschi sulla volta e sopra le nicchie.
Questa piccola serra, circondata da vetri colorati, ancora oggi accoglie durante l’inverno i limoni del giardino all’italiana.
Possono essere sistemate anche qui le bomboniere oppure i musicisti che, stando all’interno, con la grande finestra aperta, si affacciano sulla veranda.
Villa Buttafava nasconde, sotto l'osservatorio, questa piccola meraviglia: il Ninfeo. Una piccola stanza a volta, decorata incastonando diversi tipi di sassi, per taglio e colore.
Nel pavimento sono ancora visibili tre tubi che servivano per bagnare con i cosiddetti giochi d'acqua gli ospiti che entravano nel ninfeo.
Questa cappellina, dedicata all’Immaccolata, ha conservato nel tempo le decorazioni della volta, l’altare, le due panche, il pavimento in cotto lombardo e l’acquasantiera.
Oggi è possibile celebrare riti civili all’interno della cappella, in quanto sconsacrata.
Appena varcato il cancello della villa, sulla sinistra, si può ammirare il parco all’inglese, ricco di piante secolari. Il parco può essere utilizzato per cerimonie civili e per aperitivi estivi, nonché servizi fotografici. Sul retro della Villa, invece, è presente un giardino all’italiana, un elegante esempio di arte paesaggistica classica, caratterizzato da geometrie e simmetrie perfette. L’affascinante osservatorio, posto sul fondo, è un dettaglio unico che arricchisce l'esperienza di questo luogo suggestivo.
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